CHE COS’E’
L’ISCRO, acronimo per Indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa, è stata introdotta in via sperimentale per il triennio 2021-2023, con la Legge di Bilancio 2021.
Si tratta di un ammortizzatore sociale per i lavoratori autonomi, una sorta di cassa integrazione, ed è la prima volta nella storia italiana che questa categoria ne ha diritto.
REQUISITI SOGGETTIVI
L’ISCRO potrà essere erogata dall’Inps, in via sperimentale, dal 2021 al 2023 agli iscritti alla Gestione Separata che:
- sono titolari di partita Iva da almeno 4 anni;
- svolgono attività di lavoro autonomo;
- non sono pensionati;
- non sono assicurati presso altre forme di previdenza obbligatorio;
- non sono beneficiari del reddito di cittadinanza;
- sono in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.
REQUISITI REDDITUALI
Il reddito registrato nell’anno precedente la richiesta deve essere inferiore al 50% della media dei redditi dei tre ulteriori anni precedenti e non superiore a 8.145 euro (rivalutati nel tempo).
Per il 2021 si dovrà considerare il reddito 2020, che dovrà essere meno del 50% della media di quelli del triennio 2017-2019.
L’INDENNITÀ
L’indennità è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate e viene erogata dall’INPS in 6 mensilità, di importo variabile da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese.
I limiti di importo sono comunque annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente.
Ipotizziamo che un professionista nel 2017-2019 abbia avuto un reddito medio di 22.000 euro e nel 2020 sia sceso a 7.500 euro. L’indennità sarà pari a 22.000/2 (base semestrale) = 11.000 /4 (cioè il 25%) = 2.750/6 (i mesi di fruizione) = 458,33 euro mensili per un semestre. Importo compreso tra il minimo e il massimo ammessi (250 e 800 euro).
LA DOMANDA
L’aiuto dovrà essere chiesto dall’interessato all’Inps, autocertificando i redditi che verranno poi verificati tramite l’agenzia delle Entrate. La richiesta dovrà essere inoltrata telematicamente entro il 31 ottobre di ogni anno, ma una volta sola nel triennio, e l’indennità, che non concorre alla formazione del reddito ai fini fiscali, verrà erogata dall’istituto di previdenza fino a esaurimento della copertura finanziaria prevista (70,4 milioni di euro nel 2021 che poi decrescono fino a 3,9 milioni nel 2024).
Per i dettagli, come sempre, si esprimerà prossimamente l’INPS fornendo le istruzioni operative e un modello dedicato sulla propria piattaforma.
OBBLIGHI E ONERI
- La cessazione della partita IVA nel corso dell’erogazione dell’indennità determina l’immediata cessazione della stessa, con recupero delle mensilità eventualmente erogate dopo la data in cui è cessata l’attività.
- L’operazione comporta l’incremento dell’aliquota contributiva dei liberi professionisti della gestione separata di 0,26 punti percentuali nel 2021 e di 0,51 punti nel 2022 e 2023.
- L’erogazione dell’Iscro è abbinata alla partecipazione a corsi di aggiornamento professionale i cui criteri e modalità devono essere individuati con decreto ministeriale entro il 2 marzo 2021.