Decreto Ristori: principali novità

Il Decreto Legge n.137 del 28 ottobre 2020, chiamato “Decreto Ristori”, introduce importanti misure in favore delle imprese.

Contributo a fondo perduto (art.1)

Il Decreto Ristori prevede un contributo a fondo perduto per quelle attività economiche che hanno subito danni a causa delle misure restrittive attuate per far fronte all’emergenza Covid-19. Nel dettaglio, questi soggetti sono individuati nelle categorie ATECO riportate nell’Allegato 1.

Il contributo sarà erogato automaticamente per le attività che hanno già usufruito dei precedenti contributi previsti dal Decreto Rilancio.

Invece, coloro i quali non hanno usufruito dei passati contributi, possono farne richiesta inviando l’apposita domanda in via telematica.

Come per il fondo perduto del Decreto Rilancio, le misure di calcolo seguono le stesse logiche: il fatturato di aprile del 2020 deve essere minore del 66% rispetto a quello dello stesso mese del 2019, ad eccezione di chi ha attivato la partita IVA soltanto dopo il gennaio 2019.

Credito di imposta sugli affitti (art.8)

Il Decreto Ristori proroga per i mesi di ottobre, novembre e dicembre la misura contenuta già nel Decreto Rilancio che garantiva alle imprese uno sconto sulle imposte pari al 60% dei canoni di affitto degli immobili ad uso non abitativo e del 30% dei canoni per affitto d’azienda.

Non sono previsti limiti per quanto riguarda il volume del fatturato dell’impresa, a patto che rientri in quelle individuate nell’Allegato 1 e che registri almeno il 50% del fatturato nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 rispetto agli stessi mesi del 2019.

IMU (art. 9)

Per le imprese interessate dalle limitazioni, ovvero quelle indicate nell’Allegato 1, è stata cancellata la seconda rata IMU.

Tale misura riguarda i proprietari di immobili che sono anche i gestori delle attività che hanno luogo in quegli spazi.

ATTENZIONE

Il presente Decreto legge è in attesa di conversione in legge, pertanto potrebbe subire modifiche.