Il Governo approva il “Decreto Liquidità”

Nuove misure fiscali per fronteggiare l’emergenza Covid-19

È stato approvato il 6 aprile e pubblicato in data 8 aprile 2020 in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge n. 23 (in vigore dal 9 aprile) c.d. “Decreto Liquidità”, recante disposizioni urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro e di proroga di termini amministrativi e processuali.

Il D.L. contiene nuove misure fiscali per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: ulteriori sospensioni dei termini per adempimenti e versamenti fiscali, contributivi e di ritenute anche per i mesi di aprile e maggio e l’inapplicabilità delle sanzioni per alcune violazioni.

Inoltre, sono state studiate particolari misure per favorire l’accesso al credito e sostenere la liquidità delle imprese con prestiti garantiti dallo Stato e il rafforzamento del Fondo di garanzia per le Pmi.

Il Decreto prevede novità rilevanti di in tema di crisi d’impresa.
Con lo scopo generale di garantire la continuità delle aziende colpite dall’emergenza Covid-19, il decreto prevede una serie di misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con particolare attenzione a quelle che prima della pandemia erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale.

L’intervento previsto dal Governo avviene:

  • in sede di redazione del bilancio in corso, valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso;
  • disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.

Oltre a queste due misure a protezione diretta della società, il Governo ne ha prevista una terza volta a favorire il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società, disattivando così i meccanismi che solitamente li pongono in secondo piano rispetto ai creditori.

Infine, sono state studiate misure riguardanti la disciplina del fallimento, finalizzate, in questa fase, a:

  • sottrarre le imprese all’apertura del fallimento e alle altre procedure fondate sullo stato di insolvenza, fino al termine dell’emergenza;
  • sterilizzare il periodo dell’emergenza ai fini del calcolo delle azioni a tutela dei creditori. Dunque, quando il periodo emergenziale sarà trascorso, i creditori potranno ricorrere a azioni revocatorie.

Seguiranno ulteriori news e approfondimenti.