L’associazione chiede al Governo maggiore iniezione di liquidità nel sistema per aiutare le imprese
Assonime, l’associazione italiana che “ha per oggetto lo studio e la trattazione dei problemi che riguardano direttamente o indirettamente gli interessi e lo sviluppo dell’economia italiana”, schive al Governo.
Il decreto-legge n. 18/2020 prevede misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
In particolare, per quanto riguarda gli interventi a sostegno delle imprese, il decreto dispone un ampliamento dell’operatività del Fondo di garanzia PMI (art. 49), garanzie a fronte della moratoria straordinaria sui finanziamenti in essere (art. 56) e un sistema di garanzie per le imprese di settori colpiti dalla crisi incentrato sulla Cassa depositi e prestiti (art. 57).
Secondo Assonime, tuttavia, l’intervento appare inadeguato, nella dimensione e nelle modalità applicative, per fronteggiare la drammatica crisi di liquidità che stanno affrontando le imprese italiane. Una crisi che, se non affrontata, può generare il rischio concreto di una catena di fallimenti in grado di minare la capacità produttiva del paese e la stessa stabilità del sistema finanziario.
Oltre alla chiara insufficienza delle risorse complessivamente stanziate a copertura degli interventi, appaiono critiche anche le complesse modalità per accedere alla garanzia, la ridotta quota massima di copertura, soprattutto per i finanziamenti oggetto di moratoria, e il limitato novero delle imprese che possono usufruire dei benefici.
Se si guarda alle iniziative analoghe assunte a livello europeo, si osserva una capacità di incidere di molto maggiore rispetto alla proposta italiana, sia nella dimensione delle risorse, sia nell’estensione delle condizioni e dei beneficiari, che di fatto sono tutte le imprese, di ogni settore e dimensione.
Le istituzioni europee hanno adottato in questi giorni misure straordinarie per sostenere la liquidità delle imprese colpite dalla crisi connessa all’emergenza COVID-19. La Commissione Europea ha assicurato che, nell’attuale contesto di grave confusione dell’economia, applicherà temporaneamente criteri più flessibili nella valutazione degli aiuti di Stato, aprendo dunque ampi spazi per i sostegni alle imprese. La BCE ha reso disponibili ingenti risorse di liquidità, assicurando allo stesso tempo maggiore flessibilità alle banche per quanto riguarda la rischiosità dei crediti sostenuti da garanzia pubblica. Il quadro europeo è quindi favorevole a un’azione decisa degli Stati membri volta a mitigare l’impatto economico della crisi.
Assonime, come condizione essenziale al fine di proteggere la capacità produttiva del paese e la stabilità del sistema finanziario, chiede al Governo di rafforzare radicalmente le misure del Decreto a sostegno della liquidità delle imprese attraverso il sistema bancario. Ribadendo il bisogno di allineare le misure italiane a quelle degli altri principali paesi europei, Assonime prevede:
- un sostanziale incremento degli stanziamenti complessivi a copertura delle misure a sostegno delle imprese tramite il settore bancario;
- l’estensione dei beneficiari al complesso delle imprese, pur nell’ambito di una differenziazione degli strumenti e delle misure;
- l’innalzamento del tetto massimo di copertura delle garanzie al 90% su tutto lo stock dei crediti in essere;
- l’applicazione sistematica del principio “a prima richiesta” a tutte le garanzie assunte dallo Stato italiano.
Infine, si rende nota la necessità che il sistema sia in grado di raggiungere tutti i potenziali beneficiari grazie a requisiti e procedure il più possibile semplificati ed immediati.