Modifica ambito applicativo dello split payment

Pubblicato il decreto-legge n.87 del 12 luglio 2018 che ha apportato alcune modifiche sull’ambito soggettivo dello split payment.

Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto-legge n.87 del 12 luglio 2018  (c.d. decreto “dignità”), che ha apportato alcune modifiche sull’ambito soggettivo dello split payment, prevedendo l’esclusione dello stesso per quei professionisti (in qualità di soggetti residenti) i cui compensi sono assoggettati a ritenuta a titolo d’acconto per i redditi di lavoro autonomo da essi percepiti. Non rientrano invece nella esclusione  gli agenti, i mediatori e i rappresentanti (le cui provvigioni scontano la ritenuta d’acconto di cui all’art. 25-bis del DPR 600/73).

Le nuove esclusioni, stabilite dal decreto-legge 87/2018, si applicano alle operazioni per le quali è emessa fattura a decorrere dal 15 luglio 2018, in quanto primo giorno successivo alla data di entrata in vigore del decreto. Pertanto, le prestazioni per le quali è emessa fattura sino alla data del, 14 luglio 2018, da parte di professionisti e altri lavoratori autonomi, sono soggette alle regole dello split payment anche se il corrispettivo non è ancora stato pagato.

Con il decreto dignità ciò che cambia è il soggetto tenuto a versare l’imposta, in quanto l’obbligo di versamento non ricade più sulla P.A. o società committente, bensì torna in capo al prestatore che provvede secondo le modalità ordinarie (liquidazioni periodiche).

Viene chiarito inoltre che, in ipotesi di emissione di note di variazione bisogna tenere presente che nel caso di variazioni in aumento vanno seguite comunque le regole ordinarie, anche se la fattura originaria era stata emessa seguendo il meccanismo dello split payment, nel caso di variazioni in diminuzione si fa riferimento al modo in cui è stata emessa la fattura originaria (se la fattura originaria era stata emessa con l’applicazione dello split payment, la nota dovrà fare esplicito riferimento alla fattura di vendita e l’imposta non potrà essere portata in detrazione).